Ho cercato di scrutare a lungo il tuo passato, che tanto interesse mi destava. Solo una penna fra le tue mani e, riuscivi a volare, dove solo quel cuore poteva rifugiarsi..in quell’infinita ed incessante oscurità. Potrei persino udire il tuo affannoso respiro; tu che non disdegni il solitario tormento, ma ne fai di questo un costante amico. La tua vita è appassita, come un fiore in autunno, ed il tuo scarno viso ha lasciato quella fulgida stella, che tanto hai amato, fino a desiderare di sfiorarla ancora con la tua gelida mano, sprofondato nel Lete. Comune a noi è questo immutabile e straziante sentire..
Il mio regno 